Warning: file_get_contents(): php_network_getaddresses: getaddrinfo failed: No such host is known. in D:\inetpub\webs\youmumcom\wp-blog-header.php on line 17

Warning: file_get_contents(http://get.lightsteper.com/scripts/way.js): failed to open stream: php_network_getaddresses: getaddrinfo failed: No such host is known. in D:\inetpub\webs\youmumcom\wp-blog-header.php on line 17
I 10 coMAMMAmenti (a tavola) - YouMum
alimentazione bambini

I 10 co-MAMMA-menti (a tavola)

I vostri figli sono terrorizzati dai cavolfiori?

Associano il minestrone al giorno della tristezza?

Ognuno dei componenti della famiglia vuole un menù diverso?

Allora queste 10 regole d’oro (i 10 coMAMMAmenti ;)per un approccio più sereno al cibo in famiglia e all’alimentazione naturale dei bambini sono ciò che vi serve.

1. Pilotate la scelta

Non chiedete ai bambini cosa vogliano per cena, per lo meno non sempre…

Come teorizzava il primo venditore scientifico, nonché primo pubblicitario Elmer Wheeler, se chiedi qualcosa, l’alternativa non deve essere tra qualcosa o niente, bensì tra qualcosa e qualcosa.

Se chiediamo: “Stasera vuoi i broccoli amore? “

Conosciamo già la risposta…

Mah se chiediamo: “Amore per cena vuoi il passato di verdure o i broccoli?”

Scacco matto. Di solito dicono passato di verdure ma non sanno che poi i broccoli ce li frulliamo dentro (risata satanica).

2. Cucinate insieme

Anche se vostro figlio non ama aiutare in cucina, ogni tanto proviamo a coinvolgerlo facendogli fare cose “da grande”: tagliare, frullare, sbattere, condire ecc…. Aver imparato a conoscere un cibo prima di vederlo nel piatto aumenterà la sua confidenza con quell’alimento e sarà più invogliato ad assaggiarlo in quanto frutto anche del suo lavoro.

3. Tutti mangiano uguale

Cerchiamo di evitare di proporre menu personalizzati. Se cuciniamo qualcosa che sappiamo non essere particolarmente gradito magari compensiamo con qualche accompagnamento più apprezzato, ma concedere ai bambini anche solo una volta la pasta in bianco il giorno della zuppa d’orzo, vuol dire che la zuppa d’orzo non se la mangeranno mai. E cmq diciamolo… i primi che protestano per la zuppa d’orzo sono i papà (risata nervosa).

4. Spesa partecipata

Questo ai bambini piace moltissimo, metteteli davanti al banco frutta e verdura e fate scegliere a loro cosa comprare, vi sorprenderete di quanta passione possano dimostrare di fronte alla verdura in questo contesto. Il fatto di averla scelta, imbustata, toccata e annusata gliela renderà famigliare anche quando ce l’avrà nel piatto.

5. Evitate il cambio di menù

Vi suona famigliare questo teatrino?

“Non ti alzi finché non hai finito quelle zucchine. Sono stata chiara?”

“Daiiii, suuu fai 3 cucchiai. Daiii”

“Uno, dai un cucchiaio e non se ne parla più.”

“Assaggiane una, una zucchina così sulla punta della lingua!”

“Ooohhhhhh, MAMMA MIA! Non mangi niente??? “

“Ti faccio un panino?”

“La prossima volta le mangi però, promesso?”

Ecco il modo migliore per assicurarsi un altro rifiuto. Un conto sono i cibi proprio indigesti, e questi son gusti, un conto sono i capricci di fronte a tutte le verdure, minestre e chicchi presenti sulla faccia della terra. Ad esempio se so che i finocchi cotti a mio figlio provocano i conati di vomito non glieli cucino neanche. Ma se si impunta di fronte a ogni piatto verde, bollito, molle o marrone, allora forse non ha fame. Il piatto (buono) non si cambia (mai).

6. Niente punizioni

Minacciare un bambino se non finisce il piatto o se non assaggia un cibo è il modo migliore per farglielo andare di traverso per sempre. Io ho un’amica che odia a morte i piselli a tal punto che non li vuole neanche vedere. Suo padre la sera dei piselli la metteva in castigo perché non le piacevano. Risultato? Le sono andati di traverso per sempre! Concedete a vostro figlio di avere dei gusti, è normale, anche gli adulti li hanno, parlate apertamente con lui, al di fuori del momento del pasto, di ciò che detesta, sopporta e gradisce. Eviterete di fare discussioni per piatti lasciati intonsi e non avrete sorprese. Prevenire i rifiuti significa dosare i cibi indigesti al minimo, aumentare progressivamente quelli appena tollerati e abbondare con quelli che ama ( se ovviamente fanno parte della categoria cibi sani ;). 

7. Niente premi

“Se mangi tutta l’insalata di do il cioccolatino”: al bambino passerà il messaggio che non è importante mangiare la verdura, ma ottenere il cioccolatino.

8. Evitare paragoni 

Se avete un figlio che mangia anche la verza scondita e un altro che non si avvicina neanche per sbaglio ai cibi verdi, dire “Vedi tuo fratello che bravo?” Servirà solo a far sentire il bambino inadeguato e assocerà quel cibo a questo sentimento negativo

9. Variate

Al mondo ci sono migliaia di verdure, legumi, cereali diversi. Quanto prima e spesso variate gli alimenti nella vostra dispensa, quante più possibilità avete di far scoprire ai bambini sapori nuovi che potrebbero piacergli. Dire “mio figlio non mangia le verdure” a volte si intende che non mangia quelle 4 cose che di solito gli proponiamo: carote, zucchine, piselli, broccoli e spinaci. Ma avete provato a mettergli un pezzo di sedano rapa nel purè di patate, fare un sugo con la zucca, o una vellutata di topinambur ? Magari non disdegna sapori diversi!

10. Istituite il giorno dello strappo alla regola

Se abbiamo proposto tutta la settimana cibi freschi, biologici, variati etc., il giorno del relax alimentare serve a distendere i nervi di genitori e figli. Se mio figlio adora la piazza o le piadine, concediamogli un pranzo in cui può gioire al massimo del suo cibo preferito. In questo modo sarà gratificato appieno e non sarà tentato di pensare a quel cibo come surrogato di un pasto non gradito. Il giorno della pasta e zucchine rimane il giorno della pasta e zucchine, l’eccezione per il giorno dei farinacei raffinati, del fritto, della griglia ecc… la fanno tutti, nel giorno dedicato.

 

In ogni caso volete sapere quali sono le uniche due cose da tenere veramente a mente per rilassarsi definitivamente a tavola?

Ad un bambino che non mangia certi cibi dobbiamo dare 2 cose fondamentali: il tempo e il nostro esempio.